Lunedì, 18 Marzo 2024 09:12

Riflessione ed un appello in occasione del 14° anniversario della promulgazione della legge 38 sulle Cure Palliative

Riceviamo da parte del Dott. Giuseppe Obinu, Responsabile dell'Hospice "Angela Nonnis" di Oristano la lettera in allegato.

Agli Ordini dei Medici, degli infermieri, degli psicologi e degli assistenti sociali della Sardegna

  
Cari colleghi

In questi giorni ricorre il quattordicesimo anniversario della promulgazione da parte del Parlamento Italiano della legge 38 del 2010, legge che stabilisce le “Disposizioni per garantire l'accesso alle cure palliative e alla terapia del dolore”.
Non posso dire che da quel giorno strada in Sardegna non ne sia stata fatta, sono attivi sei Hospice e alcuni servizi di cure palliative domiciliari. Purtroppo, però, nonostante l’art.1 reciti: “La presente legge tutela il diritto del cittadino ad accedere alle cure palliative e alla terapia del dolore” devo constatare quotidianamente che i nostri concittadini, quando sono fortunati, devono attendere giorni e settimane per accedere alle cure palliative; quando invece sono meno fortunati non vi accedono affatto, vuoi perché in quel territorio il servizio di cure palliative domiciliari non esiste proprio, vuoi perché resiste nel medico il desiderio di salvare la vita a tutti malati, anche quando è più che evidente che non resta che il tempo per qualche carezza e un po’ di tenerezza. Devo purtroppo constatare che anche se la legge 38 prevede la semplificazione delle procedure di accesso ai medicinali impiegati nella terapia del dolore, alcuni colleghi siano ancora molto timorosi nella prescrizione, quando non chiedono direttamente di usare il ricettario in triplice copia, non sapendo che ormai è da anni che gli oppiacei si prescrivono col ricettario rosa ed ora anche con la dematerializzata.
Senza contare che l’attivazione della Rete delle Cure Palliative, oltre ad essere un dovere morale nei confronti della sofferenza umana e un obbligo di legge, è una soluzione all’assalto dei pronto soccorso e al sovraccarico dei reparti di medicina. Chi è curato bene a casa sua, di certo non se ne va in ospedale. Ciò porterebbe a un importante risparmio economico per la sanità.
Nulla dovrebbe ostacolare la piena attuazione della legge, e invece siamo qui a ricordare che son passati 14 anni e la strada è ancora lunga.
La società italiana di cure palliative, nell’invitarvi a presidiare i vostri territori perché l’applicazione della legge e quindi il diritto del cittadino siano garantiti, si rende disponibile, in modi e tempi da concordare, ad organizzare incontri divulgativi sull’argomento.

Con l’augurio di una proficua collaborazione, vi saluto affettuosamente.

 

15/03/2024


Il coordinatore regionale della SICP
Giuseppe Obinu